In questa lunga intervista, l'architetto Barilaro di M+N Architecture condivide la sua esperienza, le sfide, le opportunità e gli elementi chiave nella realizzazione di SPA d’eccellenza.
M+N Architecture è uno studio di progettazione con sede a Firenze e un'importante branch office ad Abu Dhabi, attivo in tutta l’area del Medio Oriente. Lo studio si occupa di diversi ambiti progettuali, tra cui residenziale, educazionale, alberghiero e, naturalmente, SPA, un settore che noi di aquaform seguiamo con particolare interesse.
Abbiamo avuto il piacere di incontrare l’architetto Alessandra Barilaro, partner dello studio e responsabile del dipartimento Interior Design.
Senza dilungarsi in presentazioni, di cui M+N Architecture non ha certo bisogno, vogliamo entrare subito nel cuore della progettazione delle SPA con alcune domande mirate.
Alessandra, lo studio M+N Architetture ha un ufficio in Italia e uno negli Emirati.
Quali sono le principali differenze professionali che hai riscontrato nel lavorare in due regioni così diverse, sia dal punto di vista culturale che delle aspettative in ambito progettuale?
In che modo le tradizioni locali e il contesto culturale influenzano il design di una SPA in Medio Oriente rispetto all’Europa?
Lavorare in due contesti così diversi come l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti offre una prospettiva unica sul design e sull’approccio progettuale. In Italia, la progettazione si basa su un forte legame con la storia, il contesto urbano e l’artigianalità, con grande attenzione ai dettagli e ai materiali tradizionali. Negli Emirati, invece, il design è spesso caratterizzato da una visione più ambiziosa e futuristica, con una forte spinta verso l’innovazione e l’uso di tecnologie e materiali di ultima generazione. Inoltre, i tempi di realizzazione tendono a essere molto più rapidi rispetto all’Europa.
Nel caso delle SPA, il contesto culturale gioca un ruolo fondamentale. In Medio Oriente, l’esperienza del benessere è profondamente radicata nella tradizione dell’ospitalità araba e nella cultura del bagno rituale, come nell’hammam. Questo si traduce in spazi più ampi, spesso separati per genere, con grande attenzione alla privacy e all’atmosfera sensoriale. Materiali di lusso come il marmo e l’ottone, insieme a un’illuminazione sofisticata, contribuiscono a creare ambienti accoglienti e scenografici.
In Europa, invece, il concetto di SPA è più legato al benessere psicofisico e alla connessione con la natura. Si prediligono materiali più grezzi e sostenibili, come il legno e la pietra naturale, con un design che enfatizza il minimalismo e il rapporto con il paesaggio circostante.
La mia prima esperienza nella progettazione di una SPA è stata per Cayan Tower a Dubai, con l’operatore Liv Nordic. È stato lì che ho ‘imparato’ quanto sia fondamentale, nella cultura araba, la separazione degli spazi per genere. Il progetto aveva un forte imprinting nordico, con un design minimale e materiali naturali, e ci siamo concentrati molto sulla connessione con la natura. Questo approccio è poi diventato un filo conduttore in tutte le SPA che abbiamo progettato negli Emirati, influenzando il nostro modo di concepire questi spazi.
Tuttavia, altre SPA su cui ho lavorato negli UAE hanno seguito un’impronta diversa, con una forte influenza orientale. Questo dimostra quanto il contesto culturale sia determinante nel design. Adattarsi a queste differenze è una delle sfide più stimolanti del nostro lavoro, perché ci permette di creare spazi che rispettano le tradizioni locali, pur mantenendo una visione contemporanea. Ogni progetto diventa così un’opportunità di interpretare il benessere in chiavi diverse, trovando un equilibrio tra innovazione e identità culturale.
Per un architetto come te, che ha esperienza nella progettazione in ambito ricettivo, come definiresti il concetto di "Benessere" in un progetto architettonico di qualunque tipologia?
È una definizione universale o cambia in base al contesto in cui ci si trova a lavorare?
Il concetto di Benessere in architettura non è assoluto, ma un equilibrio tra aspetti fisici, sensoriali ed emotivi che variano secondo il contesto culturale e funzionale. Nel settore dell’ospitalità, il design crea ambienti che favoriscono relax e comfort attraverso materiali, luci, proporzioni e percorsi studiati con cura.
Il design biofilico gioca un ruolo chiave, ristabilendo il legame tra uomo e natura con luce naturale, verde, acqua e materiali organici, mentre qualità dell’aria, acustica e apertura verso l’esterno completano l’esperienza di benessere.
Sebbene esistano principi universali, come l’armonia con l’ambiente, il concetto di benessere cambia in base al contesto: in Europa prevale un approccio intimo e sostenibile, mentre negli Emirati Arabi il lusso e la privacy definiscono l’esperienza, con la natura reinterpretata attraverso acqua, fuoco e materiali locali.
L’obiettivo della progettazione è adattare questi elementi alle esigenze specifiche di luoghi e persone, creando spazi autentici e armoniosi.
Nella progettazione di una SPA, l'architetto si trova a collaborare con diverse figure, tra cui il cliente (spesso una catena alberghiera), lo SPA Consultant e il general contractor, ognuno con le proprie richieste e necessità.
Come gestisci la mediazione fra tutti questi attori e quali sono le principali difficoltà che dovete superare?
La progettazione di una spa richiede una stretta collaborazione tra diverse figure, ognuna con esigenze specifiche. Il cliente, spesso una catena alberghiera, ha una visione chiara del brand e delle aspettative dell’ospite; lo SPA Consultant apporta competenze tecniche fondamentali, mentre il general contractor traduce il progetto in realtà rispettando tempi e budget
Il nostro compito come architetti è mediare tra queste istanze, bilanciando estetica, funzionalità e fattibilità. Una delle sfide principali è mantenere la coerenza del concept architettonico, integrando le necessità tecniche che emergono lungo il percorso senza compromettere l’esperienza sensoriale e spaziale. Fondamentale è anche la gestione delle aspettative: il cliente ha spesso un’idea chiara del risultato, ma potrebbe non conoscere le sfide tecniche o normative.
Un esempio emblematico è il progetto delle SPA Eforea e Saray su Palm Jumeirah a Dubai. Partendo da piante quasi identiche, poiché situate in edifici gemelli, abbiamo creato due ambienti distinti che riflettono l’identità di ciascun brand, grazie a un dialogo continuo tra tutte le parti coinvolte.
La chiave del successo sta nella capacità di ascolto e nella flessibilità: ogni spa ha esigenze diverse, e il nostro compito è trasformarle in un progetto armonioso dove estetica, funzionalità e benessere si fondono perfettamente.
Qual è la fase più critica nel processo progettuale di una SPA?
In che momento si riscontrano le sfide più impegnative e come si affrontano, soprattutto quando si tratta di bilanciare le esigenze estetiche, funzionali e tecniche?
La progettazione di una SPA è un processo complesso, ma la fase più critica è quella iniziale, in cui si definiscono il layout funzionale e i flussi interni. È in questo momento che bisogna trovare il giusto equilibrio tra esigenze operative, estetiche e tecniche, assicurandosi che gli spazi offrano un’esperienza fluida e confortevole per gli ospiti, mantenendo al contempo l’efficienza per il personale.
Una delle sfide principali è l’organizzazione dei percorsi: le SPA richiedono una chiara separazione tra le aree umide e quelle asciutte, tra le zone relax e quelle operative e, spesso, tra spazi dedicati a uomini e donne, specialmente nei paesi del Medio Oriente. Errori in questa fase possono compromettere la funzionalità, rendendo difficili le correzioni successive.
Un’altra sfida è l’integrazione degli impianti tecnici, che devono garantire il massimo comfort senza compromettere il design. Ad esempio, l’umidità e la temperatura devono essere costantemente controllate per evitare condensa e deterioramento dei materiali. La collaborazione con ingegneri e consulenti specializzati è fondamentale per preservare il concept progettuale garantendo al tempo stesso le prestazioni tecniche.
Anche la scelta dei materiali è un passaggio delicato: devono essere resistenti all’umidità, facili da mantenere e contribuire all’atmosfera sensoriale dello spazio. Spesso è necessario un lavoro di ricerca per trovare finiture che soddisfino sia i requisiti tecnici che quelli estetici.
Per affrontare queste sfide, adottiamo un approccio collaborativo e multidisciplinare, coinvolgendo fin dall’inizio consulenti tecnici, operatori e costruttori. Utilizziamo modelli 3D e simulazioni per testare le soluzioni prima della fase esecutiva, riducendo il margine d’errore e garantendo che ogni elemento sia perfettamente integrato. Questo ci permette di trasformare le complessità tecniche in opportunità per elevare l’esperienza di benessere che una spa deve offrire.
Qual è il punto di partenza per progettare una SPA?
Come nasce un Concept Design?
Raccontacelo con uno o più esempi concreti di SPA che avete realizzato, evidenziando come ogni progetto sia stato pensato in relazione al contesto e alle specifiche esigenze del cliente?
Il punto di partenza per progettare una SPA è comprendere il contesto e le esigenze del cliente. Ogni SPA ha una propria identità, che nasce dall’equilibrio tra visione estetica e necessità funzionali.
Per esempio, nella SPA del Taj Exotica Resort a Dubai, il concept si ispira alla natura del deserto: le linee fluide dei corridoi e l’uso di materiali naturali come travertino e legno creano un percorso sensoriale che accompagna l’ospite in ogni fase del suo viaggio di benessere. Le stanze per i trattamenti, con forme avvolgenti e dettagli in legno, favoriscono un’atmosfera intima, mentre bagni turchi dorati, saune e distributori di ghiaccio si integrano in un flusso armonico.
Ogni progetto nasce così dal dialogo tra contesto, cliente e design, creando esperienze che vanno oltre l’estetica, trasformandosi in veri percorsi di benessere.
Quali sono secondo te gli errori progettuali che hai riscontrato nelle SPA che hai visitato come ospite (senza citarle, ovviamente)?
Ci sono degli aspetti che spesso vengono sottovalutati nella progettazione di questi ambienti?
Uno degli errori più comuni che ho riscontrato nelle spa riguarda il layout distributivo. Una progettazione mal gestita dei percorsi può compromettere l’esperienza dell’ospite, che dovrebbe sentirsi immerso in un ambiente armonioso e fluido, senza distrazioni o disorientamenti.
Ad esempio, mi è capitato di entrare in una SPA in cui dal corridoio era visibile l’intero spazio spogliatoio, una situazione che compromette immediatamente la privacy e il senso di intimità. La separazione tra le aree pubbliche e quelle private deve essere gestita con attenzione, creando delle transizioni graduali e discrete tra gli spazi
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Un altro errore che ho notato riguarda la disposizione dei percorsi. In alcuni casi, ho dovuto attraversare lunghi e tortuosi percorsi, che combinavano funzioni diverse, per arrivare alla zona umida o alla zona relax. Questo non solo rallenta il flusso degli ospiti, ma riduce anche il loro livello di comfort.
In fase di progettazione, è quindi essenziale dedicare molta attenzione alla distribuzione degli spazi, tenendo conto delle esigenze pratiche degli ospiti, ma anche della loro esperienza emotiva e sensoriale.
Nella realizzazione di una SPA, dove secondo te ci sono i maggiori sprechi di denaro?
Ci sono voci di costo che non vengono giustificate o che potrebbero essere gestite in modo più efficace?
Nella realizzazione di una SPA, uno degli aspetti in cui si rischia maggiormente di incorrere in sprechi riguarda la scelta dei materiali e delle finiture. È facile essere attratti da materiali di alta gamma o molto costosi, pensando che contribuiscano all’impatto estetico, ma spesso non sono adatti alle esigenze specifiche di una SPA, come l’umidità o la necessità di facile manutenzione. Il risultato è una spesa elevata per materiali che, a lungo termine, non offrono il miglior rapporto qualità-prezzo o richiedono costose manutenzioni.
Un altro aspetto in cui può esserci uno spreco riguarda la gestione degli impianti, come la climatizzazione, la deumidificazione e l’illuminazione. È fondamentale investire in tecnologie energeticamente efficienti, ma spesso non si dà la giusta attenzione a soluzioni che possano ottimizzare i consumi e ridurre i costi di gestione a lungo termine. In particolare, i sistemi di riscaldamento e raffreddamento devono essere dimensionati correttamente e integrati in modo intelligente nel design per evitare inefficienze.
L’acqua, elemento centrale in ogni spa, è un altro aspetto da gestire con attenzione per evitare sprechi. Ad esempio, nei percorsi Kneipp, nelle docce emozionali o nelle Sky Rain, l’acqua deve essere distribuita in modo tale da non sprecare risorse, garantendo al contempo il massimo beneficio per l’ospite. Molti impianti idrici consumano più di quanto necessario, ma investire in tecnologie moderne che regolano il flusso e la temperatura è fondamentale per ottimizzare l’efficienza e contenere i costi a lungo termine.
Se potessi progettare una SPA senza alcun limite di budget o vincolo normativo, quale sarebbe l’elemento più visionario o inaspettato che inseriresti?
Se potessi progettare una SPA senza limiti di budget o vincoli normativi, immaginerei un luogo dove natura e tecnologia si fondono armoniosamente, creando un’esperienza sensoriale ed emotiva unica. Il percorso inizierebbe all’aperto, immerso in un paesaggio naturale, con un viaggio che attraversa diversi ambienti, dal silenzio della montagna alla serenità di un giardino segreto.
Gli interni, ispirati alla natura, combinerebbero forme, materiali e luci per creare un'atmosfera fluida. La luce, come strumento di interazione con il ritmo del giorno e della notte, arricchirebbe l’esperienza. Un elemento visionario che vorrei inserire sono piante "intelligenti", in grado di interagire con l'ospite e modificare l’ambiente in base alle emozioni e parametri fisici, adattandosi al benessere individuale.
Questo concetto si ispira alla filosofia di Emanuele Coccia, che vede ogni spazio come un organismo vivente in continua trasformazione. Una SPA così progettata diventerebbe un'esperienza interattiva, dove natura e tecnologia si combinano per offrire un percorso di cura e riflessione.
Qual è il dettaglio più piccolo che può fare una grande differenza nell’esperienza di un ospite in una SPA ben progettata?
Il dettaglio che può fare una grande differenza in una SPA ben progettata è quel piccolo gesto che trasforma un ambiente in un’esperienza straordinaria, qualcosa che sorprende e rapisce. Immaginate di entrare in una SPA e, appena varcata la soglia, sentirvi avvolti da un’atmosfera che cambia in tempo reale, calibrata sulle vostre preferenze: la temperatura, la luce soffusa, il profumo di essenze naturali che vi accolgono e l’acqua che, nel suo percorso, sembra rispondere al vostro corpo. È l’incontro tra tecnologia avanzata e un design pensato per emozionare, un’esperienza personalizzata che comincia dal primo istante, guidata da un operatore che sa leggere le necessità dell’ospite ancor prima che lui le esprima.
Un altro aspetto fondamentale è l’effetto sorpresa. Ogni angolo della SPA dovrebbe essere pensato per incantare: un percorso che svela ambienti inaspettati, dove la natura e la tecnologia si fondono, come una cascata che si trasforma in una "rain room" interattiva, un percorso Kneipp che gioca con luci e acqua per stimolare i sensi, una sauna che con un gesto permette di entrare in un mondo completamente nuovo.
Questi piccoli dettagli, invisibili ma potenti, sono quelli che lasciano il segno. Perché una SPA, quando progettata con passione e attenzione, non è solo un luogo dove rilassarsi, ma un’esperienza che risveglia ogni sensazione, ogni emozione, lasciandovi con il desiderio di tornare per scoprire ancora qualcosa di nuovo.
C’è una SPA che hai visitato nel mondo e che avresti voluto progettare tu?
Se sì, quale e perché?
La cosa che mi colpisce molto di questa domanda è il pensiero che ho subito avuto: ci sono SPA che mi hanno colpito tantissimo in positivo, ma delle quali non ricordo quasi per nulla l'aspetto estetico o magari non avevano nemmeno una rilevanza estetica preminente. Quello che mi rimane dentro sono le emozioni che mi hanno trasmesso. Negli ultimi anni, mi sono avvicinata sempre più al concetto di emozione che gli spazi, gli interni e le architetture suscitano. Studio l’impatto che il colore ha sulle persone, esploro il concetto di biofilia e cerco di capire come migliorare anche gli spazi di lavoro e sanitari, per esempio.
Delle SPA che ho visitato, alcune sono rimaste impresse proprio per il loro effetto emotivo. Per me è fondamentale che uno spazio, più che essere visivamente perfetto, crei un’atmosfera che coinvolga a livello sensoriale. L’emozione che riesce a suscitare, la serenità, la sensazione di benessere che trasmette, sono ciò che conta di più. In alcuni casi, non è l’estetica ‘classica’ a colpirmi, ma il modo in cui l’ambiente riesce a entrare in sintonia con l’ospite, a suscitare una connessione profonda. Questo è ciò che mi piacerebbe portare nelle SPA che progetto, cercando di creare esperienze che rimangano nel cuore delle persone.
Grazie, Architetto Barilaro, per questo affascinante e illuminante viaggio nell’arte della progettazione delle SPA. Il tuo punto di vista ci ha permesso di comprendere più a fondo come architettura e cultura si intreccino per creare esperienze di benessere uniche. Il team aquaform è profondamente grato per l’opportunità di esplorare questi complessi processi progettuali e di apprezzare ancora di più le sfumature culturali che plasmano gli ambienti SPA in tutto il mondo.
Team aquaform
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